Francesca Dego
Novità Musica

Da Bach a Bacewicz, passando per Paganini – un viaggio musicale attraverso la storia del violino

Francesca Dego è una delle violiniste più acclamate della scena internazionale. Cresciuta tra libri e musica, figlia dello scrittore e poeta Giuliano Dego e autrice lei stessa del libro “Tra le note. Classica: 24 chiavi di lettura” (Mondadori 2019), è il cast ideale per fornire la cornice musicale durante la ceremonia del passaggio dei testimoni.
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    Rappresentante della tradizione culturale dell'Italia patria del violino, Francesca Dego vede l'interpretazione di brani musicali come un lavoro di lettura. “Per me il mondo letterario e quello musicale sono complementari e si sono sempre influenzati profondamente,” afferma Francesca Dego. “Affrontare un brano musicale sarebbe impossibile senza la lettura di quegli autori contemporanei al compositore, che ne hanno condiviso l’epoca e la poetica”.

    Proseguendo nell'idea della lettura di brani musicali, per il suo intervento musicale a Francoforte, Dego presenta un breve viaggio nella storia del repertorio per violino solo, da Johann Sebastian Bach - primo autore a rappresentare la tradizione occidentale - a Grażyna Bacewicz, contemporanea del XX secolo fino e fino ad oggi una delle rare donne compositrici. A collegare le due composizioni, un brano di Nicolò Paganini, Capriccio n.16, al quale Grażyna Bacewicz ispirò il proprio capriccio in omaggio a Paganini.

    A collegare le due composizioni, un brano di Nicolò Paganini, Capriccio n.16, al quale Grażyna Bacewicz ispirò il proprio capriccio in omaggio a Paganini.

    Ritorno alle radici, Francesca Dego conclude con la Sarabanda in re minore di Johann Sebastian Bach, da lei interpretata, come gli altri due brani, su un violino Francesco Ruggeri del 1697 - di per sé strumento simbolico per rappresentare le radici culturali e la grande tradizione liutaria italiana.

    Abbiamo incontrato Francesca Dego, che ci racconta perché ha scelto il Capriccio n. 16 di Paganini e il ‘Capricco Polacco’ di Grażyna Bacewicz:

    "Il repertorio per violino solo è notoriamente complesso e virtuosistico per lo strumento. Nei secoli i più grandi virtuosi e compositori hanno usato questo mezzo per dimostrare le proprie capacità funamboliche, a cominciare da Paganini, re dei violinisti e compositore a cui sono particolarmente legata da sempre avendo inciso per Deutsche Grammophon i suoi iconici 24 capricci da ventenne. Per questa esibizione ho scelto il capriccio n.16, un brano breve e velocissimo, una mitragliata di note al limite dell’eseguibile, scritto nei primi anni dell’800. Ad affiancare Paganini ci tenevo a dar voce a grande virtuosa, una delle poche donne ad aver avuto una carriera in campo della musica classica a livello storico sia come esecutrice che compositrice, la polacca Grazyna Bacewicz. Il brano “Capriccio Polacco” è stato composto nel 1949, 150 anni più tardi di Paganini ma dimostra come Paganini abbia dettato il linguaggio e sia stato l’ispirazione per decine di compositori successivi."

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