Anna Giurickovic Dato
Sebbene sia proprio lei a metterla in dubbio nella biografia Instagram che la descrive – “Anna Djurickovic, dianzi Đurickovic, successivamente Giurickovic, poi Dato, è nata titubante, se è nata” – l’esistenza di Anna Giurickovic Dato è un fatto certo a cui concorrono diversi indizi. Alcuni di carattere meramente anagrafico (Catania, 1989), altri, molteplici, di tipo professionale. Tra questi, il fatto di avere un dottorato in diritto pubblico, l’abilitazione all’avvocatura, o la presenza di due suoi romanzi e un racconto in libreria: La figlia femmina (2017), tradotto in cinque paesi inclusa la Germania, Il grande me (2020), entrambi con Fazi, e La divoratrice (2023, Einaudi). Non solo: in edicola lascia tracce di sé collaborando con riviste e quotidiani, sullo schermo in qualità di autrice per il cinema e la tv. Ultimo libro tradotto in tedesco: Das reife Mädchen (Piper, 2018).