Una follia bella, la massima allerta
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La poesia, così come i pensieri e le altre cose della natura, avviene nel più breve tempo, senza nessuna particolare conoscenza, interroga totalmente l’esistente, è autoavverante e resta segreta anche quando la si capisce. Proprio in virtù del suo linguaggio non viene chiamata a dare spiegazioni di sé, quanto piuttosto è un invito per chiunque ad attraversare quel campo aperto di ogni esperienza vissuta e vivente dove “non c’è centimetro / che non possa crollare / da un momento / all’altro”. Laura Accerboni e Marko Miladinović non sono neanche sicuri se sia rimasto o no il pavimento, ma non conoscono altro modo che questo speciale atteggiamento, questa sublime pretesa della parola, per vivere liberamente.